La figura del ghostwriter ha avuto enorme diffusione a partire dalla fine degli anni novanta quando nel campo dell’editoria si è verificato un boom di pubblicazioni e vendite riguardanti i libri delle persone famose.
Letteralmente in italiano ghostwriter significa “scrittore fantasma” ed è una figura alla quale viene affidato il compito di scrivere storie che altri raccontano.
Per me fare la ghostwriter significa stabilire un rapporto di empatia con il narratore che rivive la sua storia ripercorrendola insieme a me. Deve stabilire con me un rapporto di fiducia e una collaborazione che durarerà il tempo necessario alla stesura del testo. Scrivo soprattutto autobiografie, biografie, libri di memorie, ma posso anche cimentarmi in romanzi, racconti.
La mia ambizione è aiutare chiunque voglia, attraverso la scrittura, imprimere i pensieri più segreti, i diari di una vita, le memorie che desidera rimangano su carta solo per il gusto personale di vederli scritti o pubblicati.
Il lavoro seguirà varie fasi che si strutturano nell’incontro con il narratore, per conoscersi e iniziare a stabilire una relazione; nella fornitura dei materiali (eventuali capitoli già scritti, appunti, registrazioni, ecc.) e se non si ha idea di come svillupare l’idea l’incontro servirà anche per comprendere la strada da intraprendere; nella scrittura del testo, con eventuali proposte da parte mia per migliorare la struttura e il contenuto; nella revisione fatta da entrambi attraverso la lettura del testo in maniera da evidenziare eventuali modifiche da fare prima della stesura finale; nella correzione della bozza che verrà fatta contestualmente alla revisione finale del testo, consegna del manoscritto.
Naturalmente è superfluo dire che verrà garantito l’anonimato e che il contratto di ghostwriter prevede che sulla copertina ci sia solo il nome dell’autore e che i diritti del manoscritto sono e saranno solo suoi.