L’idea di questo sito nasce dalla voglia di condividere le mie competenze coniugandole con la mia passione per i libri e la scrittura. Non vi nascondo le ansie e i timori che mi stanno assillando nell’intraprendere questo percorso. Credo però nella solidarietà tra donne e non solo e mi piace pensare che questo sito possa essere d’auspicio allo sviluppo di una modalità “solidale” e non concorrenziale nello stare sul mercato del lavoro. Per chi ha voglia di scoprire qualcosa in più di me, invito a visitare la sezione “Breve biografia personale” oppure la pagina dei “Servizi”.
Iniziando a cercare argomenti da approfondire e donne da scoprire, mi sono resa conto di come raccontare e raccontarsi possa dare vita a forme di condivisione, che aiutano a contenere mancanze e assenze e che danno valore e senso alle azioni intraprese.
Ho pensato che ho tante passioni ma che quella più persistente è la lettura affiancata alla scrittura che per me rimane il modo più affascinante di diventare protagonisti di se stessi. Ho iniziato così a credere che per far partire questo processo di “socializzazione” era necessario mettersi alla prova in prima persona, e allora quale modo migliore di raccontare i propri interessi a chi ha voglia di ascoltarli? Parto dal presupposto che non ho ancora finito di apprendere e conoscere e proprio per questa ragione penso che condividere, fare rete è una cosa meravigliosa e molto appagante.
Spero allora che questo spazio virtuale diventi presto un luogo dove condividere opinioni su letture, mostre viste, fotografie fatte, viaggi realizzati, insomma tutto ciò che ci appassiona e che abbiamo voglia di narrare o far vedere attraverso le nostre immagini.
Tutte le volte che entro in una libreria, corro subito a cercare la sezione dove trovare libri di e per le donne e ogni volta rimango straordinariamente sorpresa nel vedere tanti libri, ognuno diverso dall’altro, con copertine colorate, formati e rilegature di svariati tipi e con quell’inconfondibile odore di carta che solo un libro stampato può emanare. Mi perdo nei meandri di storie e immagini che mi affascinano e mi fanno volare lantana. Mi soffermo su alcuni e leggo alcune pagine alla ricerca di frasi accattivanti e poi quando esco sono piena di orgoglio e ricca di nuove emozioni che so inizieranno a fluttuare appena aprirò il libro scelto.
La cosa che mi fa sorridere con soddisfazione è constatare che il numero delle scrittrici è di gran lunga aumentato in questi ultimi anni, a riprova che le donne hanno sempre qualcosa da dire, e che la strada per raggiungere questo traguardo ha attraversato secoli, lotte e conquiste. Tornando indietro nel tempo, mi sono resa conto che nell’antologia che utilizzavo alle scuole superiori, la presenza delle scrittrici era davvero limitata. Grazia Deledda, Matilde Serao e Sibilla Aleramo erano le uniche scrittrici che all’epoca si studiavano. Delle altre, si sapeva poco o niente e quello che imparavi era una “biografia” che si limitava quasi ad elencare la data di nascita, quella di morte ed eventualmente i luoghi. Invece, quando sono entrata per la prima volta nella Biblioteca del mio paese, ho scoperto che altre donne avevano scritto dei libri e anche se non erano riportate/citate nell’antologia, erano presenti in biblioteca e io potevo scoprirle e, soprattutto, potevo finalmente iniziare ad approfondire questa forma d’arte che ancora oggi non finisce di stupirmi e di insegnarmi.
Il silenzio forzato delle donne è durato a lungo, ma nel Novecento si inizierà ad assistere all’affermarsi delle donne come soggetto di scrittura e produzione culturale.
Virginia Wolf scriveva che: “Per spiegare l’assoluta mancanza di brave scrittrici non riesco a immaginare altro motivo se non l’esistenza di qualche freno imposto dall’esterno alle loro facoltà.”
Rifletteva anche su come le donne non potranno mai essere libere creativamente, senza una rendita fissa che le sottragga ai ricatti perpetrati nei loro confronti dagli uomini. Ironicamente sosteneva che: “Le donne sono servite, in tutti questi secoli, come specchi che possiedono il potere magico e delizioso di riflettere la figura di un uomo a due volte la sua grandezza naturale.”
Nelle ricerche fatte per trovare il materiale utile per poter scrivere su questo blog, mi sono concentrate su scrittrici, artiste e fotografe e mi sono resa conto che esiste una vastità di donne di cui non avevo mai sentito parlare. Spinta dalla curiosità ho iniziato ad approfondire e ho trovato che il periodo dell’Avanguardia, è stato il più prolifico, ma anche il meno conosciuto, nella produzione artistica femminile. Così ho deciso di scrivere delle donne che non hanno avuto molta visibilità ma che hanno lasciato tracce indelebili che ancora oggi arricchiscono le nostre conoscenze e ci fanno provare emozioni enormi con la loro pittura, scrittura, scultura, fotografia, insomma con la loro arte.
Donne che spesso sono state l’ombra dei propri mariti/compagni e che spesso hanno sacrificato la loro vita per quella del proprio amato (Josephine Verstille Nivison e Edward Hopper o Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne) o che, grazie all’amore, hanno avuto la possibilità di girare il mondo ed entrare per prime nei campi di concentramento documentando in maniera assolutamente drammatica la crudeltà umana (Lee Miller Penrose).
E allora spero che questa avventura vi sia gradita e che abbiate la voglia di scoprire insieme a me donne forti, coraggiose e tenaci che hanno lasciato un’impronta notevole nel panorama artistico e letterale e spero anche nelle nostre vite.
Non ho dimenticato che il mio obiettivo è riuscire a lavorare e proprio per questo spero che tra gli avventori di questo sito ci sia qualcuno interessato a servirsi delle mie competenze.
Non mi resta che augurarvi buona navigazione e ricordarvi che i libri sono semi che alimentano la mente, accrescono l’intelligenza e la creatività come il cibo irrobustisce le ossa e i muscoli. La lettura è il frutto della cura riservata a questi semi che vanno piantati, annaffiati e curati.
Bisogna esprimere il profumo racchiuso nelle nostre anime; bisogna essere tutte canto, luce e creatività; bisogna aprirsi interamente di fronte alla notte nera, per riempirci di rugiada immortale.